La Grande Linea: l’avventura e la vita di Padre Bartolomeo di Panigai

Il prossimo venerdì 18 ottobre, alle ore 21:00, la Sala Consiliare del Municipio di Pravisdomini ospiterà la prima proiezione del documentario storico-culturale dedicato a Padre Bartolomeo di Panigai, “uno dei più illustri personaggi per virtù e ingegno che questa terra abbia mai dato alla luce”. L’evento, a ingresso libero, è organizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Pravisdomini, l’Accademia San Marco di Pordenone ed EFASCE (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti), con il prezioso sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, ITAS Assicurazioni, Unsic FVG, Villa Maria Spumanti e Unipromos ETS.

Padre Bartolomeo di Panigai, gesuita e poliedrico scienziato, nacque nell’agosto del 1720 da una famiglia nobile: suo padre era Girolamo Policarpo, conte di Panigai, e sua madre Camilla Piazzoni di Serravalle. Uomo dai molteplici talenti, eccelleva in matematica, fisica, cartografia, geografia, astronomia, e altre discipline. A soli trent’anni fu chiamato a svolgere un compito di grande rilievo: tracciare il confine tra gli imperi portoghese e spagnolo in Sudamerica, in seguito al Trattato di Madrid del 1750, un’operazione di estrema delicatezza politica e tecnica che avrebbe segnato la geografia di un’intera regione.

Il documentario, della durata di 45 minuti, ripercorre l’avventura straordinaria di Padre Bartolomeo attraverso una ricostruzione basata sul ricco carteggio che intrattenne con la sua famiglia e su riprese realizzate nei luoghi chiave della sua missione: dall’Argentina al Brasile, dal Rio delle Amazzoni fino a Venezia, Lisbona e Istanbul. La sceneggiatura attinge fedelmente dai suoi scritti, conservati presso l’Archivio di Stato di Udine, rivelando un personaggio complesso e sfaccettato, la cui erudizione e dedizione al sapere lo resero una figura centrale nel dibattito intellettuale e politico dell’epoca.

Ideato da Diego Comuzzi, Mara Gobbo e Loris Tesolin, il progetto vuole riportare alla luce una figura oggi quasi dimenticata, ma le cui idee e azioni influenzarono profondamente non solo l’Europa e l’America Latina, ma l’intera civiltà occidentale. Padre Bartolomeo, figlio del secolo dei Lumi, si muoveva con agilità tra le più importanti corti europee, osservando il mondo da una prospettiva che solo chi era vicino al potere poteva avere. Celebre una delle sue frasi, che ben sintetizza il suo pensiero: “Nessuno conosce il proprio fine e nessuno deve resistere ai voleri divini. Scrivo tutto questo alla Provvidenza che ci guida e ci governa attraverso vie mai immaginate”.

Il documentario si sofferma anche su temi di grande rilevanza storica, come le complesse operazioni di demarcazione dei confini tra i due imperi, le Riduzioni dei Guaranì in Paraguay, l’espulsione dei gesuiti da molti regni europei e, infine, la soppressione della Compagnia di Gesù. Eventi che non solo influenzarono in modo determinante la geopolitica dell’epoca, ma che coinvolsero scienziati, accademie e la Chiesa, lasciando tracce indelebili nella storia.

Un aspetto particolarmente interessante del filmato riguarda una tesi storiografica emergente, che suggerisce l’esistenza di un intrigo internazionale legato al Trattato di Madrid. Secondo alcuni documenti inediti, infatti, l’accordo tra Spagna e Portogallo per la spartizione del Sudamerica nasconderebbe un complotto orchestrato dall’Inghilterra, desiderosa di ottenere risorse per contrastare il suo eterno nemico, la Francia. In uno dei passaggi più rivelatori si legge: “Trovandosi la Nazione inglese indebitata di 112 milioni di lire sterline, pensò di approfittarsi della Spagna e delle sue colonie per mettere piede in America meridionale e garantirsi i mezzi per pagare i propri debiti”.

Padre Bartolomeo di Panigai, pur essendo un aristocratico, ci appare come un figlio autentico del Triveneto rurale, lontano dalle maniere raffinate delle grandi città. La sua figura ci sembra ancor più affascinante e vicina, proprio grazie alla lettura delle sue lettere intime e personali. Divulgare la sua storia, soprattutto alle giovani generazioni, rappresenta un atto dovuto per riscoprire un personaggio che ha segnato la storia, ma che oggi rischia di essere dimenticato.