L’anima friulana di Turoldo e Pasolini: sabato 26 novembre il docufilm dedicato ai due poeti

Due uomini accomunati dalle origini friulane, dalla passione per la poesia e per la musica, dall’impegno a favore degli ultimi, oggi anche da un documentario, dal titolo “Stare al mondo: Turoldo e Pasolini”, che verrà presentato alle 17 di sabato 26 novembre, per la prima volta in Friuli Venezia Giulia, nella chiesa parrocchiale di Coderno di Sedegliano.
Promosso dall’Ente Friuli nel Mondo nel 30° anniversario della morte di padre David Maria Turoldo e nel 100° della nascita di Pier Paolo Pasolini, il documentario è stato realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, Servizio lingue minoritarie e corregionali all’estero, e il patrocinio del Comune di Udine, della Fondazione Friuli e del Consiglio Regionale. Nel progetto, come spiega il presidente di Friuli nel Mondo Loris Basso, anche «una dedica implicita a tutti i friulani emigrati in Italia e all’estero, con un’opera dedicata a due uomini che, senza mai recidere le radici che li legavano al Friuli, hanno saputo percorrere le strade del nostro Paese e del mondo schierandosi dalla parte degli ultimi e sapendo interpretare, ognuno a modo suo, le profonde trasformazioni della società».
Partendo dagli anni dell’infanzia e della giovinezza, segnati per entrambi, nati a pochi anni di distanza, dalla dittatura fascista, dalla guerra e dalla Resistenza, il documentario va alla ricerca dei legami e delle affinità nella vita e nell’opera di Turoldo e Pasolini, a partire dai luoghi, Coderno, Casarsa, il Tagliamento, scelti come scenario dal regista Omar Pesenti. «Ho scoperto – spiega – la ricchezza del Friuli, le sue tradizioni, la sua eterogeneità: ho ammirato il Tagliamento in molti luoghi diversi, dai più poetici ai più aridi, ma ho potuto trovare la poesia anche nei sassi, così come una certa rigorosità nei paesaggi più vicini all’Eden pasoliniano. Sicuramente posso capire molto meglio il cinema di Turoldo e Pasolini e la loro friulanità, certamente presente in ogni espressione artistica che hanno frequentato». Di grande importanza, nella ricostruzione dell’anima più profonda dei due poeti, le musiche di Domenico Clapasson, che sarà a Coderno per introdurre la proiezione, dirigendo un concerto di inni religiosi e canti friulani, capace di apparentare interessi, sensibilità, soluzioni stilistiche del giovane Pasolini, affascinato dalla musica di Bach per le colonne sonore dei suoi film, alla produzione salmistica di Turoldo.
A curare la sceneggiatura, affiancato dalla figlia Elisa, il giornalista e saggista Marco Roncalli, nipote di papa Giovanni XXIII e autore del recentissimo “Giovanni XXIII. Il Vaticano II, un concilio per il mondo”.  Di primissimo piano anche la casa di produzione, Officina della Comunicazione, forte di una consolidata partnership con il Centro televisivo vaticano e il Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, dalla quale sono nati docufilm distribuiti dai principali network ed editori nazionali e internazionali, con firme prestigiose come quella di Alberto Angela.
L’evento di sabato, che avrà inizio alle 17, è stato realizzato in collaborazione con il Centro studi padre Turoldo, presieduto da padre Ermes Ronchi, e del suo comitato scientifico, diretto da Raffaella Beano. La proiezione sarà preceduta dal già citato concerto, diretto dal maestro Clapasson, e seguita, alle 19, dalla Messa in memoria di padre Turoldo. Nell’occasione saranno resi noti i nomi dei vincitori del Concorso internazionale di composizione su testi turoldiani.